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Claudia Hoppe
Claudia Hoppe - Germania
Design - Ricerca Formale | Design - Formal Research
I bracciali di Claudia Hoppe potrebbero essere definiti "architetture per il braccio". La sua ricerca si è concentrata prevalentemente su questa tipologia di gioiello, fin da quando si è laureata nel 2002 presso l'Università di Scienze Applicate di Düsseldorf e alla Escola Massana di Barcellona. Hoppe combina le tecniche orafe tradizionali, le ultime tecnologie e i fondamenti del design, per creare pezzi minimalisti in argento, oro e acciaio. A volte modifica queste strutture aggiungendo colori brillanti che alterano la percezione visiva dell'oggetto. Le sue opere sono prevalentemente geometriche, di chiara ispirazione architettonica, dove le linee e le curve del metallo seguono l'andamento del corpo, diventando così un tutt'uno con chi le indossa.
Claudia Hoppe's bangles could quite easily be defined “arm architectures”. Her research has mainly focused on this type of jewelry since she graduated in 2002 from the University of Applied Sciences in Düsseldorf and the Escola Massana in Barcelona. Hoppe combines traditional goldsmithing techniques, the latest technologies and the basics of design, to create minimalist pieces in silver, gold and steel. Sometimes she changes these structures by adding bright colors that alter the visual perception of the object. Her works are mainly geometric and are clearly inspired by architecture. The lines and curves of the metal follow those of the body, thus becoming one with the wearer.
Nahoko Fujimoto
Fujimoto - Giappone
Ricerca Estetica | Aesthetic Research
Nahoko Fujimoto ama giocare con la metamorfosi. Realizza gioielli dalle forme bidimensionali che si trasformano in sculture tridimensionali per il corpo. I sui pezzi possono essere indossati sia chiusi che aperti, rivelando la loro più intima bellezza proprio nell’atto delle trasformazione. Il suo legame con la scultura ha radici lontane, fortemente influenzate dal fascino che ha suscitato in lei, l’uso della carta secondo le regole del Tanabata, evento tradizionale giapponese. La sua ricerca la conduce a riprodurre quelle sensazioni, quei ricordi di un infanzia fatta di gioco e manipolazione di carte pregiate, nel tentativo di evocare una bellezza raffinata ed eterea che riempia lo spazio circostante. Le sue opere hanno il dono di accompagnarci in quel sublime mondo della cultura giapponese, fatta di naturale equilibrio tra tecnica ed estetica.
Nahoko Fujimoto enjoys playing with metamorphosis. She creates jewellery with two-dimensional shapes that are transformed into three-dimensional sculptures for the body. Her pieces can be worn both closed and open, revealing their most intimate beauty in the very act of transformation. Her bond with sculpture has distant roots, strongly influenced by the fascination for the use of paper according to the rules of the Tanabata festival, a traditional Japanese event. Her research leads her to reproduce those sensations, those memories of a childhood made up of playing with and manipulating precious paper, in an attempt to evoke a refined and ethereal beauty that fills the surrounding space. Her works have the gift of accompanying us in the sublime world of Japanese culture, made up of a natural balance between technique and aesthetics.
Yoko Takirai - Pietro Pellitteri
Yoko Takirai / Pietro Pellitteri - Giappone / Italia
Design - Ricerca Formale | Design - Formal Research
I gioielli di Yoko Takirai e Pietro Pellitteri uniscono la cultura giapponese a quella italiana. Il primo porta con sé la sensibilità per forme essenziali, lineari e semplici mentre il secondo aggiunge la sapienza della tradizione orafa italiana. La cura del particolare, tipica del fare giapponese, esalta e valorizza la concezione di un gioiello contemporaneo dai forti connotati di design. I loro gioielli sono il risultato di una costruzione concettuale di elementi intorno al corpo, volta a definire spazi enigmatici e inaspettati. Tipico della cultura giapponese, il continuo gioco tra vuoto e pieno, assenza e presenza, forza e delicatezza. Il risultato finale della loro ricerca è dunque un gioiello armonioso, coerente e carico di culture millenarie.
The jewellery made by Yoko Takirai and Pietro Pellitteri combines both the Japanese and Italian cultures. The first brings with it the sensitivity of essential, linear and simple forms, whilst the latter adds the knowhow and of the Italian goldsmith tradition. The attention to detail, typical of the Japanese making process, enhances and gives value to the concept of contemporary jewellery with strong design connotations. Their pieces are the result of a conceptual construction of elements around the body, aimed at defining enigmatic and unexpected spaces. Typical of Japanese culture is the continuous play between empty and full spaces, absence and presence, strength and delicacy. The final result of their research is therefore jewellery that is harmonious, coherent and loaded with ancient cultures.
Marion Delarue
Marion Delarue
Concettuale - Formale | Conceptual - Formal
La ricerca condotta da Marion Delarue sul concetto di imitazione e contraffazione, l'ha portata a creare un gruppo di opere chiamate "False Agate". Lo scopo è quello di ricreare sezioni trasversali di questa pietra semi-preziosa, aggiungendo elementi specifici mancanti in natura. L'artista è quindi in grado di produrre alcune forme geometriche e motivi che sono assenti nella pietra naturale. L'associazione tra porcellana e vetro si è rivelata una soluzione congeniale per realizzare questo progetto, poiché consente di ricreare agate, imitandone il processo naturale di formazione. Viene messa in atto una lunga procedura, durante la quale la porcellana conferisce quella stabilità necessaria a fissare il disegno desiderato e l'incompatibilità con il vetro genera crepe del tutto simili al quarzo naturale. Dunque questa nuova alchimia consente di ottenere una similitudine all'elemento naturale, pur mantenendo un carattere artificiale.
The research conducted by Marion Delarue on the concept of imitation and counterfeiting led her to create a group of works called "False Agates". The aim is to recreate cross sections of this semi-precious stone, adding specific elements that are absent in nature. The artist is therefore able to produce some geometric shapes and patterns that are absent in the natural stone. The association between porcelain and glass has proved to be a congenial solution to carry out this project, since it allows the artist to recreate agates, imitating the natural formation process. A long procedure is put in place, during which the porcelain gives the stability necessary to fix the desired design and the incompatibility with the glass generates cracks similar to natural quartz. So this new alchemy makes it possible to obtain a similarity to the natural element, while maintaining an artificial character.
Maria Cristina Bellucci
Maria Cristina Bellucci - Italia
Design - Ricerca Formale | Design - Formal Research
I materiali sono un importante punto di partenza nel processo creativo di Maria Cristina Bellucci. Ne è affascinata, e questa attrazione, come tutte le passioni, la porta ad un approccio irrazionale ed emotivo. Preferisce interagire con il materiale istintivamente, senza premeditazione, cercando un risultato inaspettato. La ricerca di sempre nuove composizioni pittoriche delle superfici, create dall’impiego di matite, è il punto focale dei suoi ultimi lavori. Modificando la finalità di questi oggetti comuni, ne riscrive il loro utilizzo. Da oggetti che producono un segno, ad elementi che costituiscono una nuova materia in grado di dare forma a gioielli di rara bellezza.
Materials are an important starting point in Maria Cristina Bellucci's creative process. She is fascinated by them, resulting in an approach that is irrational and emotional. She prefers to interact with the material instinctively, without premeditation, in search of an unexpected result. The search for new pictorial compositions of the surfaces, created by the use of pencils, is the focal point of her latest research. By changing the purpose of these common objects, she rewrites their use. From instruments that produce a sign, to elements that make up a new material, capable of giving shape to jewellery of rare beauty
Mario Albrecht
Mario Albrecht - Germania
Concettuale - Quotidiano | Conceptual - Everyday
Mario Albrecht ha iniziato a creare gioielli riciclando buste e fogli di polietilene dopo la laurea presso l'Accademia di design e artigianato di Monaco. È affascinato da un materiale sempre presente nella nostra vita quotidiana e che diventa rifiuto molto rapidamente. Lo trasforma, da elemento apparentemente senza valore, in bellissimi oggetti da indossare, tentando di renderlo irriconoscibile così da celare e non rivelare immediatamente la sua stessa origine. I suoi pezzi multistrato e complessi simulano il Mokume Gane o il Damasco, sia dal punto di vista estetico che da quello tecnico. L'artista cerca di "collaborare" con il materiale in modo da includere le sue caratteristiche intrinseche nel processo di progettazione, permettendo al materiale di liberarsi dai limiti inizialmente imposti dalla sua disposizione geometrica.
Mario Albrecht started creating jewelry by recycling used polyethylene plastic bags and foils after graduating from the Munich Academy of Design and Crafts. He is fascinated by a material that is constantly present in our daily lives and that becomes waste very quickly. He transforms it, from an apparently worthless element into beautiful objects to wear, trying to make it unrecognizable, so as to conceal and not immediately reveal its origin. His multi-layered and complex pieces simulate Mokume Gane or Damascus, both from an aesthetic and technical point of view. The artist tries to "collaborate" with the material in order to include its intrinsic characteristics in the design process, allowing the material to free itself from the limits initially imposed by his geometric arrangement.
Jane Adam
Jane Adam - UK
Ricerca Estetica | Aesthetic Research
Per oltre trent'anni, Jane Adam ha sperimentato diversi modi di lavorare e colorare l'alluminio, trasformandolo da un metallo anonimo, in gioielli pieni di vita e di colore. La sua ricerca verte principalmente sulla sovrapposizione tra superfici organiche essenziali e strutture dal forte richiamo ancestrale, quasi primitivo. Col tempo, l'artista ha imparato a dominare la natura stessa dell'alluminio, sollecitando, distorcendo e piegando il materiale per darne forma e consistenza. Il risultato di questa abile manipolazione e trasformazione è la creazione di gioielli poveri nel loro valore intrinseco, ma preziosissimi nel valore estetico e culturale.
For over thirty years, Jane Adam has experimented with different ways of working and colouring aluminum, transforming it from an anonymous metal into jewellery that is full of life and colour. Her research focuses primarily on the interplay between essential organic surfaces, and structures with a strong ancestral, almost primitive reference. Over time, the artist has learnt to dominate the very nature of aluminum, stressing, distorting and bending the material to give it form and consistency. The result of this skillful manipulation and transformation is the creation jewellery that is poor in its intrinsic value but extremely precious in its aesthetic and cultural value.
Jessica Turrell
Jessica Turrell - UK
Ricerca Estetica | Aesthetic Research
Il formato piccolo del gioieilo consente a Jessica Turrell di esplorare le sue idee in una scala più intima. Con il passare del tempo ha sviluppato tecniche di lavoro con gli smalti che le consentono di conferire una particolare delicatezza tattile all’oggetto. Questa spilla, che fa parte della serie cosiddetta “campi”, esplora le sottili e delicate variazioni che si determinano attraverso l’azione di disegnare a mano ognuno dei segni ripetuti sulla superficie.
Jessica Turrell exploits the miniaturized format of jewellery to explore her ideas on an intimate scale. She has in time developed ways of working with enamel so as to create an intricate and detailed surface, conferring a tactile delicacy to her pieces. This brooch, belonging to the “field” series, explores the subtle and delicate variations and subversions that occur through the action of hand drawing each of the repeated marks that cover the surface.
Rossella Tornquist
Rossella Tornquist - Italia
Ricerca Estetica | Aesthetic Research
Rossella Tornquist ha sviluppato una tecnica che ricorda quella della filigrana, o per meglio dire, la reinterpreta donandole una nuova vita. Questo ricamo di metalli preziosi conferisce una grande delicatezza e femminilità alle sue opere. La relazione ed il dialogo con il corpo sono sempre stati aspetti importanti per l’artista, senza però che questi abbiano mai posto limiti alla sua creatività. Fonte d’ispirazione è il mondo naturale che ci circonda. Sostenitrice del valore estetico di un oggetto, traduce questo pensiero in opere incantevoli e di grande bellezza.
Rossella Tornquist has developed a technique reminiscent of filigree, or rather she has reinterpreted and given a new life to this technique. Her interlacing of metals gives an overall effect of delicacy and femininity to her work. The relationship and dialogue with the body have always been important factors to the artist, although these aspects have never limited or hindered her creativity. Inspiration comes from the natural world that surrounds us. The aesthetic value of an object is fundamental and this concept is translated into works that are enchanting and beautiful.
Kazumi Nagano
Kazumi Nagano - Giappone
Ricerca Estetica | Aesthetic Research
Per la realizzazione dei suoi gioielli, l’artista ha sviluppato una tecnica di tessitura che le consente di lavorare sulla tridimensionalità. Intreccia fili di carta giapponese, oro, platino, filo di bambù, unitamente al filo di nylon per conferire un’elevata elasticità. Crea così morbide e voluminose strutture da indossare. L’uso sapiente di questa tecnica conferisce ai suoi gioielli una qualità raffinata tipica dell’arte giapponese.
In her jewellery making, the artist uses a weaving technique to create three-dimensional pieces. She has developed the weaving together of strands of Japanese paper thread, gold, platinum, bamboo tape, along with nylon thread, to give her pieces suppleness, developing voluminous structures to be worn. The skilful use of this technique gives a refined quality to the pieces, typical of Japanese art.